Personaggi

Giovanni Comisso


Giovanni Comisso (1895-1969), di famiglia borghese trevisana, è stato un grande scrittore e giornalista del quale in questa sede ricordiamo una testimonianza personale di Colmirano e del palazzo dei conti Loschi-Franzoia prima delle distruzioni causate dalla Grande guerra.

In un articolo pubblicato su Il Gazzettino del 22 luglio 1965 Comisso ricorda le sue esperienze turistiche giovanili a Colmirano nei primi anni del Novecento. In particolare, egli ricorda quando  a otto anni, nel 1903, fu ospite del palazzo allora dei conti Loschi e la conca di Alano fu teatro delle grandi manovre svolte dall'esercito italiano alla presenza del re Vittorio Emanuele III, da poco asceso al trono. 

Le grandi manovre del 1903 simularono un attacco portato da un ipotetico esercito invasore proveniente da nord lungo la valle del Piave e, contemporaneamente, in pianura lungo la riva sinistra del fiume.
Si trattava di uno studio approfondito dell'evento accaduto nel 1848, durante la Prima guerra d'indipendenza, che culminò con la vittoria dell'esercito austriaco nella battaglia di Cornuda (9-10 maggio 1848). E sarà, incredibilmente, lo stesso evento che si svolgerà nel 1917-1918, dopo la rotta di Caporetto, e che stavolta si concluderà con la sconfitta dell'esercito austro-germanico.

Scrive Comisso:

Nel 1902 [in realtà era il 1903, ndr] tra quella conca e la stretta di Quero si fecero le grandi manovre e il nostro Stato Maggiore deve essere stato ispirato dal Cielo se sedici [in realtà quattordici, ndr] anni prima, in piena alleanza con l’Austria, aveva potuto prevedere quella discesa lungo la valle del Piave per tendere alla Pianura Padana. Si era quindi già a conoscenza delle possibilità strategiche di quella zona per potervi resistere.
Durante quelle manovre, noi ragazzi, in gita sul Monfenera, si giuocava a fare la guerra e si corse ad avvertire gli ufficiali che stavano nella grande osteria dei pastori [l'osteria detta "alla Contessa Onigo", ndr] che i soldati del partito invasore stavano avanzando su per il bosco di castagni.

Subito dopo, nello stesso articolo, Comisso ricorda un altro giorno della sua permanenza a Colmirano, ospite della villa dei conti Loschi:

Quel bosco che copriva tutto il Monfenera a settentrione, in un altro giorno della nostra villeggiatura doveva venire sconvolto da un ciclone turbinoso. Tutte le fronde ingiallirono, molti alberi secolari furono divelti, nella villa dei conti Loschi a Colmirano, bella di statue e di logge, dove si abitava, il vento e la grandine ruppero le finestre e le frutta e le foglie entrarono volando nelle stanze. Tutta la conca di Alano venne mal versata e desolata da quel ciclone che ora appare come una prova generale di quello che sarebbe venuto dopo, con la guerra.

Comisso conclude l'articolo con la desolata constatazione delle distruzioni causate dalla guerra:

Rimane solo a Colmirano il cumulo delle macerie della villa dei conti Loschi e qualche casa colpita, inutilizzata

Un ragazzo del luogo osserva sul Monfenera i soldati impegnati nelle grandi manovre del 1903

Ufficiali e giornalisti osservano dal Monfenera le grandi manovre del 1903
 Il re Vittorie Emanuele III a Montebelluna in occasione delle grandi Manovre del 1903