Personaggi

Zuanne Mestriner


Il barbiere trevisano Zuanne Mestriner ci ha lasciato una vivida testimonianza di un evento particolarmente catastrofico: il terremoto di Santa Costanza, accaduto all'alba del 25 febbraio 1695. Il terremoto fu avvertito in tutta la Pianura Padana, dalla Lombardia al Friuli, e rase al suolo i paesi dell'Alto Trevisano, con il massimo dei danni che si verificò ad Alano e a Segusino.

Zuanne Mestriner registra l'evento come segue:

1695 adi 25 febraro giorno di venerdì. Raconto del gran teremotto nel levar del sol qui a Treviso. Particolarmente nel teritorio verso il monte con dano rimarcabile di castelli, borghi, tere e ville,  palaggi, case e morte di uomini e quantita di offesi dale rovine sepolti che non si trovano. Può render grasia al cielo la città di Treviso che fra tutte le sogette ala inclita Dominante di essa è stata l’elletta e la preservata; ma può ben piangere le rovine del suo vasto teritorio e particolarmente verso la parte del monte che urtado da un precipitoso teremotto e la magior parte desolato al piano. 

Li 25 febraro, giorno di venerdi, circa l’8 ore di notte, fecisi sentire un picolo scosso di teremotto il quale rivegliando i spiriti addormentati mise con tormentosa pasione in gelosia la salute di tutti i quali dubitava di rovine magiori. Come in fatti seguirno circa le ore 13 del giorno,  in cui sentitosi un gran urtone del teremoto e rivegliando tutte le anime sopite nel sonno, credevano essere per la confusione su i spasmi della morte, su l’agonie di vita.
(...) Il dano più rimarcabile fu nel territorio verso il monte nel quale ancora eccheggiano le voci di que’ miseri nel i precipizij delle case e palaggi nel castello di Asolo non vi è case che non conti qualche fracasso di maniera che non più albergano nelle proprie stanze per li evidente precipitio con la morte di tre persone.

In Veneto nel Seicento le ore si contavano a partire dall'Ave Maria, che suonava mezz'ora dopo il tramonto del sole: il 25 febbraio alle ore 17 circa. La lieve scossa premonitrice di cui parla Zuanne si verificò dunque intorno all'una di notte e fece destare le persone che preferirono passare il resto della notte fuori casa, nonostante il gelo invernale. A ciò si deve il basso numero delle vittime provocate dalla seconda scossa, che si verificò intorno alle 6 di mattina.

Ma i danni causati dalla seconda scossa furono ingenti. Ad Asolo e nel suo territorio si ha notizia di più di 1400 case crollate del tutto, più di 1200 inabitabili e quasi 50 vittime. A Castelcies, dopo il primo giorno si contarono 28 morti. Gravi danni si ebbero a Castelcucco (67% delle abitazioni distrutte), Cavaso (60%), Possagno (56%) e Pederobba (50%). Effetti abbastanza gravi si ebbero in buona parte della terraferma veneta, soprattutto nella zona nord-orientale, a Valdobbiadene, Conegliano, Sacile e Treviso. 

Le distruzioni più gravi si verificarono ad Alano e a Segusino, che furono quasi totalmente distrutti. Scrive Zuanne Mestriner:

Di 380 case, quatro solle rimaste abitabilli, et in piedi, nella villa di Lano, et 260 divorate, e disipate nella villa di Segusino, et così senza viveri, e senza teto in mezo alle nevi, che per sciagura magiore durano altissime ancora, soto a’ povere tende, ò miserabili barache essausti di tuto, ma pieni di timore allogiano quei desolati viventi.

Secondo l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il terremoto di Santa Costanza ebbe una magnitudo pari a 6.5 gradi Richter ed è il più forte terremoto localizzato in Veneto, nonché l’ultimo terremoto distruttivo di cui si abbia notizia nel territorio della provincia di Treviso.

Asolo, Via Robert Browning. Iscrizione che ricorda il terremoto di Santa Costanza del 1695

Verona, San Zeno. Graffiti relativi al terremoto del 1695. In alto a sinistra: "1695 vene (Verona) tuta in processione a S. Zeno per il teremoto". In alto a destra: "a 25 febraro 1695 fu il teremoto grande"
Terremoto di Santa Costanza. Valutazione delle intensità a livello locale (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)