I Franzoia

Origini e storia

La famiglia dei Franzoia di Colmirano è originaria del Vicentino. A metà del Seicento è rappresentata in seno al Consiglio dei Sessanta di Bassano e i suoi interessi si espandono nell'Alto Trevisano e nel Feltrino. Nel 1641 i Franzoia trasferiscono la loro residenza principale a Colmirano. I loro affari si espandono per tutto il Settecento portandoli ad acquisire il titolo comitale. La caduta della Serenissima e le dominazioni francese e austriaca segnano poi l'inesorabile declino che porterà all'estinzione del ramo principale della famiglia, i cui ultimi beni perverranno per matrimonio ai conti Loschi di Povegliano, ramo collaterale dei conti Loschi di Vicenza.

Origini del cognome

Il cognome Franzoia – che nel Settecento era scritto anche con la grafia Franzoja, vezzosità barocca e austriacante che tuttavia non reca traccia nelle anagrafi – ha probabilmente origini franco-germaniche. Deriva etimologicamente da Franciscum, Franzoso Französisch, che in lingua latina, italiana e tedesca indicano chi proviene dal popolo dei Franchi. Il cognome sarebbe quindi proprio di individui di antica etnia franca,  probabilmente transitati per l'area germanica e stabilitisi infine in Italia.
Il cognome Franzoia è tuttora presente in sette regioni italiane (complessivamente 79 famiglie) con la massima concentrazione in Veneto (38 famiglie) e in particolare nelle province di Belluno (23 famiglie) e Treviso (12 famiglie).
Il cognome è presente anche in quattro regioni della Francia (complessivamente 11 famiglie) con la massima concentrazione in Lorena, al confine con la Germania. La presenza del cognome negli Stati Uniti (52 famiglie in sei stati) ha origine dall'emigrazione italiana. 

Attuale diffusione del cognome Franzoia in Italia

Origini della famiglia

La famiglia Franzoia di Colmirano ha origini borghesi e mercantili. Suoi esponenti compaiono in atti notarili e contratti di matrimonio risalenti alla prima metà del Cinquecento.
La prima menzione di un membro della famiglia riguarda Fosca Franzoia, sorella del capofamiglia Giovanni Franzoia, che nel 1590 sposa Matteo Zambelli di Pove (Bassano), la cui famiglia, tra le più importanti del settore tessile laniero vicentino, sarà ammessa al patriziato veneziano nel 1685.
Tra il 1644 e il 1647 la famiglia Franzoia è presente in seno al Consiglio dei Sessanta di Bassano, ovvero il Maggior consiglio riformato in epoca veneziana dal podestà Lorenzo Capello nel 1589. Le attività della famiglia si sono espanse anche nel Feltrino e nell'Alto Trevisano, in particolare nella conca di Alano e a Valdobbiadene.
Il trasferimento della residenza principale a Colmirano si colloca intorno al 1641, anno di costruzione del nuovo palazzo della famiglia.

Attuale diffusione del cognome Franzoia nel Veneto

L'albero genealogico

La perdita degli archivi di famiglia depositati nel palazzo di Colmirano, distrutto nel periodo 1917-1918, rende estremamente difficile ricostruire sia l'albero genealogico della famiglia sia lo sviluppo delle sue attività industriali, commerciali e finanziarie. Il primo tentativo in questo senso  è stato svolto per la pubblicazione di questo sito. Ma i risultati qui illustrati si devono considerare incompleti e suscettibili di ulteriori e auspicabili approfondimenti.

I conti Franzoia di Colmirano

Il capostipite del ramo dei Franzoia che costruirà il palazzo di Colmirano e acquisirà il titolo nobiliare di conte è Giovanni Battista Franzoia. Dai documenti dell'epoca risulta che  Giovanni Battista ha due fratelli, Angelo e Alvise, e una sorella, Maddalena. Angelo, teologo e docente all'università di Padova, è ricordato quale autore della Theologia Morum, nella quale critica le tesi ereticanti di Hermann Busenbaum; Alvise, anch'egli canonico, è vicario generale della diocesi di Treviso. Maddalena sposa il conte Antonio Banchieri di Feltre.
In attuazione delle leggi araldiche, il titolo comitale è attribuito ai discendenti maschi della famiglia, ed è trasmesso alla discendenza solo dal primogenito di sesso maschile. Le discendenti femmine possono fregiarsi del titolo solo durante il nubilato e lo perdono col matrimonio.
Giovanni Battista Franzoia sposa Maria Marazzi dei conti di Crema. La seconda generazione dei conti Franzoia di Colmirano è costituita dai cinque figli della coppia: Maurizio il primogenito, Matteo, Troiano, Luigi e Giovanni Francesco. Tutti hanno il titolo di conte, ma soltanto il primogenito Maurizio può trasmetterlo alla discendenza. Matteo Franzoia (1734-1813) è abate e docente di diritto naturale all'università di Padova. Troiano si dedica a tempo pieno alle attività della famiglia. Luigi raggiunge il grado di Venerabile Maestro della loggia massonica "Abramo Lincoln", una delle due logge massoniche esistenti nella Repubblica Serenissima. Giovanni Francesco entra a far parte del governo centrale di Belluno e Feltre istituito dai Francesi nel 1797.
Dal matrimonio del conte Maurizio con la nobildonna Anna Maria Vergerio da Cesana nascono nel 1778 il primogenito Giovanni Battista (il secondo della dinastia) che continuerà la linea nobiliare della famiglia, e Francesco, ricordato quale autore dell'Epithalamium vespertinum, componimento scritto in occasione delle nozze dell'amico conte Girolamo da Onigo con la nobildonna Fortunata Cazzaiti, celebrato nel 1806.
Nel 1806, Giovanni Battista si unisce in matrimonio con la nobildonna Maria Carminati di Brembilla, evento salutato da un sermone morale poetico scritto dal poeta Vincenzo Bonfadini. Dall'unione nasce nel 1811 il primogenito Troiano Maurizio Giuseppe e i due fratelli Maurizio e Carlo.
Troiano sarà l'ultimo dei conti Franzoia. Dal suo matrimonio con Maria Vergerio de Mozzi da Cesana nasce nel 1841 Maria Franzoia de Mozzi, quinta generazione della famiglia nobiliare. Ma, non avendo la coppia altri figli maschi, Maria sarà l'ultima a portare (e solo da nubile) il titolo dei conti Franzoia di Colmirano. 

Stemma gentilizio dei conti da Cesana

Stemma gentilizio dei conti Marazzi di Crema

Stemma gentilizio dei conti de Mozzi da Cesana
Stemma dei conti  Franzoia di Colmirano

Stemma dei conti Carminati di Brembilla

Stemma gentilizio dei conti Banchieri di Feltre

I conti Loschi di Colmirano

Maria Franzoia de Mozzi si unisce in matrimonio con il conte Giuseppe Loschi, nato a Vicenza nel 1840, portandogli in dote tutte le residue attività della famiglia e il palazzo di Colmirano, che da questo momento in poi sarà chiamato palazzo Loschi. La coppia avrà quattro figli: Silvio, Giovanni Battista, Demetrio Mario e Maria Gaetana; ma tutti e quattro porteranno il cognome e il titolo dei Loschi. La famiglia dei conti Franzoia di Colmirano si estingue con Maria Franzoia de Mozzi, che nel 1917 dovrà anche abbandonare il palazzo di famiglia per ritrovarlo distrutto alla fine della guerra.  Morirà nel 1931.
I quattro figli di Giuseppe Loschi e Maria Franzoia de Mozzi compiranno scelte diverse. Silvio si trasferirà negli Stati Uniti nel 1905; Giovanni Battista resterà a Povegliano, ma il figlio Francesco Giuseppe andrà in America nel 1914; Maria Gaetana sposerà Francesco Bacchetto e lo seguirà a Mel. Demetrio Mario Loschi, con la moglie Emma (Mina) Maria Rinderknecht e i figli Pietro e Francesco (detto Chechi) resteranno a Colmirano. Chechi Loschi, che muore nel 1972, è l'ultimo dei Loschi di Colmirano.

Stemma gentilizio della famiglia Franzoia
Stemma gentilizio della famiglia Loschi di Vicenza

La famiglia Loschi negli Stati Uniti

Silvio, figlio primogenito di Giuseppe Loschi e Maria Franzoia de Mozzi, sbarca negli Stati Uniti nel 1905, all'età di 40 anni. Si stabilisce con la famiglia ad Allentown, nella contea di Lehigh (Pennsylvania).
Nel censimento del 1910 la famiglia di Silvio è registrata con il cognome "Loski" e comprende Silvio, di anni 45, la moglie Evelina, di anni 24, e quattro figli: Mary (Maria) di 9 anni, Helen (Elena Naomi) di 7 anni, Rena (Rina) di 2 anni e Frank (Francesco Giuseppe) di 5 mesi. Maria ed Elena Naomi sono nate in Italia, a Colmirano, nel 1901 e nel 1903; Rina e Frank sono nati in Pennsylvania nel 1908 e nel 1909.  Silvio è registrato come "laborer - silk mill", ovvero come lavoratore nei mulini da seta, attività che gestisce in proprio. Gli altri membri della famiglia non hanno ancora una qualifica lavorativa.

Il centro storico di Allentown, Contea di Lehigh, Pennsylvania, nel 1910.
Registrazioni relative alla famiglia di Silvio Loschi (nel documento "Loski") nei moduli del censimento della popolazione USA condotto nel 1910.

Il censimento registra che Silvio ed Evelina sono sposati da cinque anni, ovvero dall'arrivo di Silvio negli Stati Uniti (1905). Alla luce dei dati anagrafici, e considerata la giovane età di Evelina, è probabile che Maria (Mary) ed Elena Naomi (Helen) siano nate da un precedente matrimonio di Silvio. Ma Evelina, madre biologica di Rina (Rena) e Francesco Giuseppe (Frank Joseph), riconosce anche Mary ed Hellen come figlie proprie, dichiarandosi madre di quattro figli tutti viventi.

Particolare della registrazione della famiglia Loski

Nel 1914 sbarca ad Ellis Island anche Ermenegildo Loschi, figlio del fratello di Silvio Giovanni Battista (Gio Batta). Ermenegildo arriva il 17 aprile a bordo della nave Rochambeau, partita dal porto francese di Le Havre. Nella lista dei passeggeri è registrato come "farm laborer", lavoratore di fattoria. Purtroppo le tracce di Ermenegildo negli Stati Uniti si perdono subito dopo lo sbarco.

Particolare del manifesto di carico della nave Rochambeau

Le vicende familiari negli Stati Uniti

Il 18 dicembre 1918 il ramo americano della famiglia Loschi subisce un grave lutto: Maria (Mary), figlia maggiore di Silvio, nata in Italia nel 1901, muore di polmonite in seguito ad influenza. Una delle vittime della famigerata "Spagnola" che tra il 1918 e il 1920 mieterà tra 50 e 200 milioni di morti in tutto il mondo.
Al momento della morte Mary non ha ancora compiuto 18 anni e lavora come "machine assistant" (assistente di macchina) presso la Bethlehem Steel Corporation,  la seconda acciaieria statunitense per dimensioni, che ha fortemente sostenuto lo sforzo bellico in Europa. Mary ha lavorato alla produzione di cannoni e proiettili di artiglieria.

Certificato di morte di Mary Loschi, scomparsa nel 1918 a soli 17 anni
Lo stabilimento della Bethlehem Steel Coporation in una cartolina colorata del 1918.

Ragazze al lavoro presso la Bethlehem Steel Co. nel 1918 come "machine assistant"

Silvio Loschi muore a soli 59 anni il 16 gennaio 1920 a New York, dove esercitava il mestiere di tintore di seta. Il certificato di morte stilato dal Brooklyn Naval Hospital stabilisce che è morto a causa di un infarto alle coronarie che lo ha colpito mentre si trovava  nella tintoria che gestiva a Brooklyn (contea di Kings, New York) in Navy Street 184, a due passi dall'ospedale, ubicato in Navy Street 171. Nel certificato sono registrati anche i nomi dei genitori, Giuseppe Loschi e Maria Franzoia, cognome, quest'ultimo, storpiato in "Frogioi". Silvio è tumulato il 20 gennaio 1920 nel St. John Cemetery di Brooklyn.

Il Brooklin Naval Hospital come appare oggi, dopo la dismissione avvenuta nel 1948
Certificato di morte di Silvio Loschi (Loscki)

I discendenti di Silvio Loschi negli Stati Uniti

Nel 1940, prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, l'unico figlio maschio di Silvio Loschi, Frank Joseph, è registrato tra i cittadini americani maschi di origine straniera che si trovano nel territorio continentale degli Stati Uniti e che hanno un'età compresa tra i 25 e i 33 anni. La registrazione è voluta dal presidente Roosevelt per predisporre la leva militare in previsione del conflitto.
Dieci anni dopo Frank Joseph Loscki è registrato nelle schede di rilevazione del censimento della popolazione USA condotto del 1950. Ha 40 anni ed è a capo della famiglia formata da lui stesso, dalla moglie Julia J. Scheidler (32 anni) e dalla figlia Marie J. (8 anni). Frank Joseph risulta  impiegato nell'industria dell'acciaio  presso la Bethlehem Steel Corporation  con funzioni di coordinatore ("floorman").
Oggi i discendenti di Frank Joseph Loscki e delle sorelle, Elena Naomi Loscki (coniugata Antonelli) e Rina Irene Loscki (coniugata Shelbo), sono diffusi in Pennsylvania e in altri stati e hanno raggiunto la quinta generazione con i cognomi Antonelli, Shelbo, Gallucci, Raiser e Turro.

Draft registration card di Frank Joseph Loscki compilata il 16 ottobre 1940
Scheda del censimento della popolazione USA svolto nel 1950 nella quale è registrata la famiglia di Frank Joseph Loscki
Albero genealogico della famiglia Loschi (Loski, Loscki) negli Stati Uniti