La Cittadella

Il palazzo di Colmirano

L'impianto originale del palazzo dei Franzoia, di cui non conosciamo l'architetto,  è desumibile dalle mappe del catasto austriaco derivanti dai rilievi effettuati nel 1811, da un acquerello di autore anonimo risalente alla metà dell'Ottocento e da poche foto risalenti alla fine dell'Ottocento e all'inizio del Novecento. Il palazzo fu edificato nella prima metà del Seicento e ultimato probabilmente nel 1641, data indicata nella chiave di un arco in pietra sopravvissuto alle distruzioni della Grande Guerra e tuttora visibile nella piazzetta di Colmirano.

Il borgo di Colmirano ritratto in una foto del 1914. In primo piano, a sinistra, il palazzo Franzoia; a destra si vede il piccolo campanile di San Giacomo (foto da collezione privata)
Il palazzo Franzoia di Colmirano ritratto in un acquerello della metà dell'Ottocento (collezione privata, riproduzione fotografica Piero Tessaro)

Il palazzo sorgeva sulla parte occidentale della terrazza alluvionale occupata dal borgo di Colmirano, sul lato prospicente il torrente Fiumesel (detto anche Formisel) e il borgo di Alano. Era delimitato a sud dalla via comunale detta allora "Strada del pozzo", a nord dalla via comunale detta "Strada della Stua e di San Daniele" e a est dal piazzale nel quale confluivano le strade predette e dal quale si dipartiva la  via comunale detta "Strada della calle della Messa". 

Al centro del piazzale era ubicato il pozzo, che costituiva la fonte di approvvigionamento idrico per la gente del borgo, mentre il palazzo era servito da un acquedotto privato derivato da una sorgente in località Ponte della Stua. Dell'acquedotto che alimentava la villa si conservano alcune fistule aquarie in laterizio.

Il palazzo si componeva di un corpo centrale, che ospitava l'abitazione padronale, e di due ali, disposte grosso modo ad angolo retto tra loro, che ospitavano gli alloggi del personale e le strutture di servizio agricolo del complesso edilizio.

Il corpo di fabbrica principale comprendeva una corte interna e aveva una insolita pianta ad angolo esposto orientata verso sud. La facciata di rappresentanza dell'edificio era esposta a sud-est e guardava la via principale di accesso al borgo di Colmirano per chi proveniva da Fener e dalla Via Feltrina, strada chiamata allora "Cal Trevisana". 

Il palazzo dei Franzoia come appare in una mappa del catasto franco-austriaco disegnata in base ai rilievi svolti nel 1811 (Archivio di Stato, Belluno)

La facciata, di pregevole impostazione architettonica, era arricchita da un loggiato a due ordini.  L'ordine inferiore, posto al piano rialzato, era costituito da tre archi a sesto pieno sorretti da quattro pilastri in conci di pietra. L'ordine superiore era costituito da una trabeazione orizzontale in pietra che sosteneva una copertura con timpano centrale ed era a sua volta sorretta da quattro coppie di colonnine in pietra di stile classico.

L'ala est dell'edificio comprendeva le scuderie, tuttora individuabili grazie alla presenza di finestrature alte con riquadri in pietra e inferriate. Al centro del corpo di fabbrica dell'ala est, in corrispondenza delle scuderie, era presente un fornice carrabile che consentiva di accedere al piazzale interno del borgo.

Il corpo centrale del palazzo e l'ala ovest si affacciavano sul "brolo", al centro del quale era ubicato un piccolo gazebo. Il brolo era delimitato sul fronte anteriore da una recinzione in muratura che si apriva con una cancellata retta da quattro pilastri. Sulla sommità dei pilastri erano collocate statue in pietra raffiguranti, secondo l'uso rinascimentale e barocco veneto, personaggi mitologici.

La strada di accesso alla villa sovra-passava la "strada comunale del pozzo", che attraversava il corso del torrente Fiumesel (o Formisel) su un ponte in pietra collegando Colmirano con Alano. 

La cancellata di accesso e il  prospetto sud del palazzo Franzoia (poi Loschi) in una foto di fine Ottocento.