Il Territorio

La Comunità di Colmirano

Nell'arco temporale in cui è attiva la famiglia Franzoia, ovvero tra il XVII e il XIX secolo, Colmirano (in origine Comiran) passa dalla lunga appartenenza alla Repubblica Serenissima alle dominazioni francese e austriaca, mutando l'iniziale condizione di comunità autonoma (ovvero di comune, nell'accezione attuale del termine) in quella di frazione del comune di Lan, chiamato poi Alano e infine, dopo l'annessione al Regno d'Italia, Alano di Piave. La perdita dell'autonomia comunale di Colmirano si verifica nel 1808, all'inizio della seconda dominazione francese, ed è confermata con la seconda dominazione austriaca e con l'annessione al Regno d'Italia.

La figura del Meriga

Già nell'XI secolo, subito dopo l'anno Mille, le comunità rurali del Veneto, dette "regole" (dal latino "regula" che significa "piccolo regno" ), erano governate dall'autorità feudale (tra il 1000 e il 1200), comunale (dal 1200 al 1400) e dogale (in epoca veneziana) attraverso la figura del "meriga" (in latino "maioricus" e poi "maricus", in veneziano "marigo").
Il maioricus era la figura cui anticamente il gastaldus, amministratore rappresentante del feudatario, delegava in ambito locale la disciplina d'uso dei beni comuni. Era un capofamiglia del luogo che sapeva leggere e scrivere, godeva di buona reputazione tra i concittadini e della fiducia dei maggiorenti locali . Questi ultimi lo nominavano direttamente e lo proponevano per la conferma all'assemblea dei capifamiglia ("vicinìa"). Il meriga così nominato giurava sul vangelo che avrebbe fatto rispettare le leggi della regola. Poi  sceglieva due o più concittadini come assistenti, che giuravano anche loro sui vangeli e da quel momento erano chiamati "zuradi".
Il meriga doveva controllare che tutti i cittadini si comportassero correttamente nei confronti della cosa comune, il rispetto delle regole e il buon andamento generale della comunità. Aveva il compito di convocare la vicinìa, applicare le multe per le violazioni minori e di sottoporre ai maggiorenti locali (in seguito agli organi di governo della Serenissima) ogni comportamento deviante più grave, come ad esempio l'usurpazione delle proprietà comuni (prati, pascoli, boschi), il rifiuto di concorrere ai lavori pubblici (il "piovego", dal latino "publicum"), il mancato pagamento dei tributi e l'eventuale commissione di reati.
In tutto il Veneto la figura del meriga rimase centrale in epoca veneziana e scomparve solo in seguito alla caduta della Repubblica Serenissima, sostituita dalle figure del podestà e del sindaco.

Il periodo della Repubblica Serenissima
(1344-1381, 1388-1797)

Colmirano, territorio appartenente storicamente alla città di Treviso, seguì le sorti della capitale nella prima (1344-1381) e nella seconda (1388-1797) dedizione alla Repubblica Serenissima.
L'ultimo ordinamento amministrativo del territorio  veneto durante il periodo della Repubblica Serenissima è riportato nel Repertorio generale delle ville e comuni di tutte le provincie della Terra Ferma suddita della Serenissima Repubblica di Venezia, edito nel 1769.
Il territorio dell'attuale comune di Alano di Piave era suddiviso tra le seguenti comunità autonome (comuni) appartenenti al territorio di Treviso:

Comunità di Comiran (parrocchia di S. Ulderico di Campo)
Comunità di Campo (parrocchia di S. Ulderico di Campo)
Comunità di Fener (parrocchia di S. Michiel Arcangelo di Fener)
Comunità di Lan (parrocchia di S. Antonio Abbatte di Lan)
Comunità di Uson (parrocchia di S. Antonio Abbatte di Lan)

Le comunità autonome (comuni) erano amministrate, in attuazione degli statuti comunali di Treviso, dai maggiorenti locali (per nobiltà e censo) sotto il controllo del Rettore veneziano di Treviso, che assommava le funzioni di Podestà (autorità amministrativa) e di Capitano (autorità militare) ed era nominato dal Maggior consiglio della Repubblica in seno al patriziato veneziano. 

Gli organi locali avevano piena autonomia amministrativa, purché i loro atti rispettassero gli statuti di Treviso e le leggi della Serenissima. Eventuali controversie insorgenti tra gli organi amministrativi locali e i Rettori veneziani di Treviso potevano essere sottoposte ai Sindaci, magistrati itineranti nominati dal Maggior consiglio con funzioni di controllo sull'operato dei Rettori. Allo stesso modo, potevano  appellarsi ai Rettori o ai Sindaci i cittadini che avessero controversie con gli organi amministrativi locali.

Marcantonio Zen, Podestà veneziano di Treviso nel 1612-13

12 maggio 1797: abdicazione del doge Ludovico Manin

La prima dominazione francese (1797-1798)

Dopo la caduta della Repubblica Serenissima (12 maggio 1797) ebbe luogo la prima dominazione francese, che si protrasse per brevissimo tempo dal maggio 1797 al gennaio 1798.
Data la sua breve durata, durante questo periodo il Veneto non fu oggetto di alcun riordino territoriale. Tutti gli sforzi dei Francesi furono rivolti a depredare la Repubblica Serenissima di quanto di utile possedeva. Furono svuotati di quanto contenevano la zecca e l'arsenale di Venezia. L'oro e l'intera flotta veneziana presero la via della Francia.
Il leone di San Marco e i cavalli di bronzo che ornavano la Loggia della basilica furono inviati a Parigi assieme a gran parte del patrimonio artistico della città. Persino il Bucintoro fu fatto a pezzi e arso nell'isola di San Giorgio per recuperare l'oro delle dorature.
Il saccheggio delle ricchezze di Venezia e delle altre città della Terraferma durò finché il 15 gennaio 1798, in attuazione del trattato di Campoformio, i Francesi abbandonarono la città agli Austriaci. 

1797: i Francesi asportano i cavalli dalla Loggia di San Marco

La prima dominazione austriaca (1798-1806)

Nel successivo periodo della prima dominazione austriaca (1798-1806), nel 1802 fu emanato un nuovo ordinamento territoriale del Veneto in attuazione di un decreto governativo del 19 giugno 1801.
In questo ordinamento, il comune di Colmirano fu ricompreso come villa (ovvero villaggio rurale, comunità autonoma) appartenente al compartimento territoriale di Treviso.
La prima dominazione austriaca si protrasse per otto anni durante i quali gli Austriaci amministrarono il Veneto come si fa con una colonia, massimizzando l'imposizione fiscale e lo sfruttamento del territorio, mentre le popolazioni venete scontavano le distruzioni dovute alle perduranti guerre napoleoniche e la gravissima crisi economica che ne derivò.

La battaglia di Austerlitz (1805)

La seconda dominazione francese (1806-1814)

Durante la seconda dominazione francese (1806-1814) il Veneto è aggregato al Regno d'Italia napoleonico. Il decreto n. 283 del 22 dicembre 1807 sulla "Dipartimentazione de' paesi veneti di nuova aggregazione" attribuisce il comune di Colmirano al dipartimento del Bacchiglione, distretto III di Bassano, cantone IV di Quero. A causa di un errore di stampa, il comune di Comirano non è citato nel Bollettino delle leggi tra gli altri del distretto (indicati, con gli errori sottolineati, come Quero, Fanero, Lano, Campo, Onigo, Pederobba, Cavolo) ma è presente nel testo originale del decreto. Ogni comune è retto da un Podestà nominato dal consiglio distrettuale di Bassano.
Nel 1808 i comuni di Colmirano, Campo, Uson e Fener sono accorpati come frazioni al comune di Alano.
Durante questo periodo la Francia impone al Veneto una lunga serie di vessazioni economiche, tra le quali il divieto di produrre tessuti in seta, produzione che viene riservata all'industria francese. In Veneto si possono produrre unicamente filati di seta da esportare obbligatoriamente in Francia e a prezzo imposto dagli stessi Francesi. Questa imposizione determina una crisi irreversibile della fiorente industria veneta della seta, che ne uscirà praticamente distrutta e non più in grado di competere con le altre manifatture europee.

La battaglia del Mincio (1815)

La seconda dominazione austriaca (1814-1866)

Durante la seconda dominazione austriaca (1814-1866), con la sovrana patente austriaca del 7 aprile 1815 sull'istituzione del Regno Lombardo-Veneto, il comune di Alano, con le sue frazioni, è assegnato alla provincia di Belluno, distretto VII di Feltre. Lo stesso anno gli Austriaci, con una solenne cerimonia, riportano a San Marco il leone e i cavalli bronzei trafugati nel 1797 da Bonaparte.
Il nuovo Compartimento territoriale delle province venete, pubblicato il 2 novembre 1845, e la successiva sovrana risoluzione austriaca del 28 gennaio 1853, che definisce il nuovo compartimento territoriale delle province venete, in vigore dal 1 luglio 1853, confermano che il comune di Alano, con le frazioni di Campo, Comiran, Uson e Fener, fa parte della provincia di Belluno, distretto VI di Feltre. 

Gli Austriaci riportano a Venezia il leone e i cavalli di San Marco (1815)

L'annessione al Regno d'Italia dei Savoia (1866)

Alla fine della Terza guerra d'indipendenza, con regio decreto n. 3300 del 4 novembre 1866, il comune di Alano è annesso al Regno d'Italia.
Il regio decreto del 13 ottobre 1866 n. 3282 conferma l'appartenenza di Alano, con le sue frazioni, alla provincia di Belluno.
Con Regio Decreto N. 3640 del 28 marzo 1867 il comune di Alano assume la nuova denominazione di Alano di Piave.
Nel 1881 l'archivio comunale di Alano di Piave comprende atti che datano dal 1825 e lo stato civile dal 1871 (B. Cecchetti, Statistica degli archivi della Regione, 1880-1881).

Colmirano con il palazzo Franzoia-Loschi all'inizio del Novecento

La distruzione (1917-1918)

Dopo la rotta di Caporetto, dall'ottobre 1917 al novembre 1918 la conca di Alano e Quero diviene "terra di nessuno" interposta tra gli schieramenti italiano e austro-tedesco. La popolazione è evacuata forzosamente  prima dagli Italiani e poi dagli Austriaci.
I paesi disabitati sono oggetto del tiro preventivo delle artiglierie da ambo le parti.
Il patrimonio edilizio e gli archivi pubblici e privati (e tra questi i documenti dei Franzoia e dei Loschi custoditi nel palazzo di  Colmirano) sono completamente distrutti. Si salvano solo i registri comunali dello stato civile custoditi nel municipio di Alano. 
Insieme agli archivi storici, la cittadinanza della conca di Alano e  Quero perde irrimediabilmente la propria memoria storica.

1918: il palazzo Franzoia-Loschi distrutto dalle artiglierie