Personaggi

Gherardo III
da Camino


Gherardo III da Camino (1240-1306) fu il massimo esponente della famiglia feudale dei conti da Camino. Passò alla storia per molti meriti e fu lodato da Dante Alighieri nel Convivio. Ma fu anche lo spietato uomo di potere che nel 1283 distrusse il castello dei conti da Colmirano.

I da Camino, famiglia guelfa, ambirono ad acquisire il controllo di Treviso fin dalla caduta dei ghibellini da Romano nel 1258. Nel 1266 Gherardo III fu investito dal vescovo-conte di Feltre e Belluno della carica di capitano delle due città, carica che eserciterà fino alla morte. 

La levatura del personaggio è confermata dal fatto che nel 1274 fu nominato arbitro di una contesa patrimoniale e territoriale insorta tra il patriarca di Aquileia e il conte di Gorizia, i due potentissimi feudatari dell'imperatore che si dividevano il controllo del Friuli. Nel 1278 riuscì anche a concludere un'alleanza con le città guelfe di Padova, Cremona, Brescia, Parma, Modena e Ferrara contro la ghibellina Verona, nella quale dal 1262 avevano assunto il potere i della Scala.

Intorno al 1280 il potere stabilito dai da Camino su Treviso, Feltre e Belluno fu minacciato dalla famiglia ghibellina dei da Castelli, rappresentata dai fratelli Gherardo, Antonio, Bonifacino e Jacopo e dai loro alleati del Pedemonte del Grappa. Il 15 novembre 1283, in alleanza con la famiglia guelfa dei conti di Collalto, Gherardo III da Camino si scontrò con i da Castelli e i loro alleati per le vie di Treviso e li espulse dalla città.

Proclamato capitano generale perpetuo di Treviso, Gherardo uscì dalla città con l'esercito e si recò ad attaccare i da Castelli e i loro alleati da Castelcucco (chiamati anche da Col Muson), da Cavaso e da Colmirano nei rispettivi territori. L'esercito di Treviso, guidato personalmente da Gherardo III da Camino, si scontrò con i da Castelli e i loro alleati nella piana tra Fonte e Asolo e lo sconfisse duramente. Negli scontri morirono i fratelli Bonifacino, Jacopo e Antonio da Castelli e si salvò il solo Gherardo da Castelli.

Dopo lo scontro, Gherardo III da Camino espugnò i castelli di Asolo, Cornuda e Monleopardo (Muliparte). Poi fece la stessa cosa con molti altri castelli della zona. Una cronaca dell'epoca li enumera nel modo seguente: quelli che si trovavano in capite Plebis Cavasii (Cavaso), Oblerdi (Obledo), Castelonge (Costalunga), Castelciesi (Castelciés di Cavaso), Castellorum (Castelli di Monfumo), Queri (Quero), Campi (Campo), Cumirani (Colmirano). 

Tornato a Treviso Gherardo fece demolire persino il palazzo che i da Castelli avevano in città e confiscò tutti i possedimenti delle famiglie da Castelli e loro alleate, trasferendo al comune di Treviso ingenti proprietà negli attuali territori di Quero, Colmirano, Campo, Pederobba, Cavaso, Castelli, Cornuda, Biadene, Montebelluna, Volpago, Caerano e Treviso.

La controversia tra Gherardo III da Camino (ovvero il comune di Treviso), i da Castelli e i loro alleati sarà in seguito devoluta all'arbitrato di  Adalgerio, vescovo di Feltre e Belluno. Adalgerio stabilirà che Gherardo da Castelli debba vendere al comune tutti i beni, castelli e fortezze che erano appartenute a Bonifacino suo fratello al prezzo di 30 mila lire "di denari veneti piccoli" ricevendo in pegno dal comune di Treviso il castello di Asolo e la rocca della Braida fino al compiuto pagamento. Disporrà inoltre che Gherardo da Castelli potrà abitare a Treviso e nel Trevigiano solo con il permesso del comune. Disporrà infine circa i beni di Gualpertino e Giacomo da Crespignaga, Gherardo da Castelli e il fratello Antonio, assolvendo da ogni condanna chi si era schierato dalla loro parte.

Gherardo III da Camino morì a Treviso nel 1306, dopo aver designato a succedergli i figli Rizzardo e Guecello, che tuttavia non si dimostreranno all'altezza del compito loro affidato.

Resti del castello di Castelcies (Cavaso del Tomba, TV) distrutto da Gherardo III da Camino nel 1284

Chiesa di San Giorgio Martire, Castelli di Monfumo (TV). Accanto all’ingresso secondario è murata una lapide funeraria del 1255 appartenente ai coniugi Baldo e Agnese da Castelli

Il monumento funebre di Rizzardo VI da Camino, figlio di Gherardo III da Camino (Vittorio Veneto, Chiesa di Santa Giustina)